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Il Papa: «Salviamo la terra dal degrado» [ Indietro ] |
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Gazzetta del Lunedì APPELLO AMBIENTALISTA DI BENEDETTO XVI
CITTA' DEL VATICANO - Salviamo il pianeta. Il ritmo allarmante col quale prosegue
il degrado della terra allarma Papa Ratzinger. Smog, effetto serra, buco nell'ozono,
deforestazione, sfruttamento indiscriminato, inquinamento stanno mettendo a repentaglio
l'ecosistema e così Papa Ratzinger lancia un accorato appello a tutti i cristiani:
«occorre impegnarsi e avere cura del Creato, senza dilapidarne le risorse e
condividendole in modo solidale». In vista della prima Giornata per la salvaguardia
della terra che la Chiesa italiana celebrerà il primo settembre il pontefice ha dedicato
all'ambiente una parte del suo post Angelus mettendo in evidenza quanto la natura, «grande
dono di Dio» sia «esposta a seri rischi da scelte di vita che possono degradarla». Parole
di denuncia al fatto che Usa, Giappone, Europa, Cina e India da soli sfruttano il 75 per
cento della biocapacità del pianeta, lasciando il 25 per cento al resto del mondo,
secondo quanto riportato nell'ultimo rapporto «State of the world 2006» realizzato dal
Worldwatch Institute. Nel 2005 la Cina da sola ha consumato il 26 per cento dell'acciaio
mondiale, il 32 per cento del riso e il 47 per cento del cemento, Mentre negli ultimi 5
anni le foreste del globo sono state ridotte di 36 milioni di ettari e si e calcolato
che il 20 per cento delle barriere coralline e il 2O per cento delle foreste di mangrovie
siano state definitivamente distrutte. Sotto accusa, dunque, i comportamenti dell'Occidente
ricco e consumista: «il degrado ambientate rende insostenibile particolarmente - ha detto
Benedetto XVI - l'esistenza dei poveri della terra». La situazione drammatica in cui versa
il pianeta terra e le minacce che gravano sul suo equilibrio ha indotto altre volte Papa
Ratzinger a levare la voce per mettere in guardia i governi dal possibile collasso
dell'ecosistema. Come alla fine di luglio in un messaggio inviato al Patriarca di
Costantinopoli, Bartolomeo I impegnato in Brasile a promuovere un grande convegno per
la
salvaguardia dell'Amazzonia. «Il compito di porre l'accento su una opportuna catechesi a
riguardo detta creazione, per richiamare il senso e il significato religioso della sua
salvaguardia - scriveva Papa Ratzinger - è intimamente connesso al nostro dovere di pastori
e può avere un importante impatto sulla percezione del valore stesso della vita e
sull'adeguata soluzione dei conseguenti ineludibili problemi sociali». Tuttavia l'appello
più esplicito in difesa della terra lo aveva fatto davanti a tutti i movimenti ecclesiali
arrivati in piazza san Pietro lo scorso 3 giugno: «non vivete da egoisti», aveva avvertito
il Papa, «e non abusate della terra». Nel testo dell'Angelus accanto alle preoccupazioni
ambientaliste ha trovato spazio un forte incoraggiamento per quelle madri che soffrono
per figli scapestrati che «si sono avviati su strade sbagliate». A loro ha rivolto un
pensiero affettuoso affidandole a Santa Monica, madre di Sant'Agostino. Il santo di Ippona,
ha ricordato Papa Ratzinger, prima della conversione aveva un «carattere ribelle» e ha
vissuto una giovinezza dissoluta ed egoista. La fede aiuta a superare anche il dolore di
rapporti familiari turbolenti.
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