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Il Secolo XIX ENERGIA E AMBIENTE Burlando all’Enel: la centrale in porto deve essere chiusa Ultimatum del presidente: «L’impianto a carbone non ha più alcuna prospettiva». Stop entro il 2020 Alessandra Costante GENOVA.Prospettive non ne ha. L’impianto è vecchio e la Liguria, che produce energia elettrica per una volta e mezzo il suo consumo (l’Italia invece appena l’83% del suo fabbisogno), merita di più. Ad esempio, la ricerca di eccellenza nel campo delle fonti rinnovabili e la produzione di energia pulita. Un’idea su tutte, l’idrogeno. Con queste motivazioni la fine della centrale elettrica a carbone della Lanterna è stata scritta. E annunciata anche ai vertici di Enel convocati ieri in Regione dal presidente Claudio Burlando: «L’autorizzazione scade nel 2020, l’impianto non può andare oltre. Anzi, se è possibile, bisogna anticipare il più possibile la sua dismissione». A settembre Regione e Enel si incontreranno nuovamente. La previsione è di un tavolo di lavoro al quale partecipi anche il Governo per tratteggiare la linea del dopo carbone. C’è un punto di partenza lontano nel ragionamento di Claudio Burlando che sta lavorando da quasi due anni al superamento della vecchia centrale a carbone che si trova nel porto di Genova, tra molo San Giorgio e l’ex Idroscalo. Operazione che nasce mentre l’Italia sta ripensando la sua produzione di energia, l’interesse verso il carbone sta scemando. In passato, infatti, la Regione aveva già cercato di sfrattare l’Enel da sotto la Lanterna, ma il Governo aveva rinnovato la concessione demaniale. Ora, invece, i tempi sembrano maturi. «La centrale elettrica di Genova è sotto osservazione da tempo. Intanto perché si trova in mezzo alla città e poi perché è risale al 1929. É un impianto - spiega Burlando - che non ha alcuna prospettiva di trasformazione totale e parziale». Alle trasformazioni industriali, alle conversioni ad “u”, Genova e la Liguria sono abituate: nel 1970 il piano regolatore di Genova cancellò le raffinerie della Valpolcevera; la bonifica dell’altoforno delle acciaierie di Cornigliano e della Stoppani di Cogoleto sono storia di questi giorni; per non parlare poi dell’Acna a Cengio. «La città e la Regione non negano la struttura industriale e portuale, ma sono argomenti che devono essere tenuti insieme diversamente oggi. Siamo una regione costiera, abbiamo il porto da cui transita il petrolio diretto alla pianura Padana, questo lembo di terra è stato usato per far passare idrocarburi e carbone. Ora è arrivato il momento di investire in ricerca per un’energia diversa e fonti rinnovabili. Abbiamo tutto: gli spazi e l’Iit per farlo». Il messaggio di Burlando è chiaro; i destinatari è lo stesso presidente della Regione ad elencarli. «Ora apriamo con Enel una trattativa per la centrale elettrica del porto, ma lo stesso invito a dedicarsi alla produzione di energia con fonti rinnovabili è rivolto ad Eni, Tirreno Power, Erg e la stessa Ansaldo Energia. Per la Liguria, l’obiettivo da raggiungere è lo sviluppo delle potenzialità dell’idrogeno. E per questo deve avere un peso nella ricerca d’eccellenza». Tasto che, recentemente, Burlando ha toccato anche con Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni e componente del “board” dell’Iit. Dai massimi sistemi al particolare, la Regione Liguria non dimentica che alla centrale lavorano un centinaio di persone e che la Lanterna ha l’occasione di essere, non solo sulla carta, il monumento simbolo della città. «A Enel chiederemo ovviamente di non ridurre i livelli occupazionali e sulla riqualificazione del grande faro del porto abbiamo possibilità di investire come Regione» osserva Burlando che, intanto, sta pensando a come riutilizzare l’enorme area che un giorno sarà liberata dal parco di stoccaggio del carbone, gruppi di produzione e turbina. La soluzione potrebbe essere un polo delle rinfuse, idea nata da chiacchiere in libertà con l’ambasciatore del Cile sul costo del trasporto del rame. Mentre si apre un fronte, con Enel se ne chiude un altro ed è quello per la fornitura di energia elettrica alle navi da crociera che arrivano nei porti liguri. Protocollo d’intesa annunciato a maggio e diventato realtà in questi giorni. La centrale Enel alle spalle della Lanterna:
NO inquinamento! - Una delle "battaglie" del M.I.L. |
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