I dieci Valori della Civiltà Ligure
LA VERA Storia della Liguria
Quali DIRITTI INTERNAZIONALI
ha la Liguria
Come "tutto questo" sia
di grande ATTUALITÀ
Come "tutto questo" sia
anche CONVENIENTE per la Liguria
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Il Giornale
Venerdì 17 agosto 2007
La parola ai lettori
La raccolta differenziata non è l’ultima
spiaggia
Caro Granzotto, per reazione alla superficialità e pressappochismo del servizio
di Nettezza urbana lei il sacco rosa della raccolta differenziata l'avrebbe lanciato
dove sappiamo. Forse avrei fatto lo stesso, però mi consenta, o accettiamo i diktat
comunali e coscienziosamente disponiamo le spazzature negli appositi contenitori
onde possano essere smaltiti o riutilizzati o qui finiremo tutti quanti come la
Napoli di Bassolino e Jervolino, ovvero sommersi dai rifiuti.
Gerardo Ripamonti e-mail
Il problema dello smaltimento dei rifiuti urbani è di quelli tosti, caro Ripamonti.
Però non lo si risolve con le sceneggiate ecologiche. La raccolta differenziata funziona
e in parte contribuisce ad alleggerire le discariche laddove coscienza civile e corretta
amministrazione vanno a braccetto. Prenda la Svizzera. Lì non esiste la tassa sui
rifiuti. Si contribuisce economicamente alla raccolta acquistando i sacchi (con
stampigliato l'emblema comunale o cantonale) venduti, è
ovvio, a un prezzo leggermente superiore. Chi più consuma, più paga. Da noi la tassa,
già di per sé salata, la si paga in base ai metri quadri. Ciò significa che due
famiglie che coabitano in cento metri quadri producendo una montagna di spazzatura
pagano meno di un single che vive in un appartamento tre volte più vasto e di
spazzatura ne accumula assai meno. Come non bastasse, pur pagando il servizio (ripeto:
profumatamente), il contribuente deve sottoporsi a tutta una serie di adempimenti -
pensi solo alla ricerca, all'altro capo della via, del contenitore per il vetro - e
di precetti (il sacco rosa della plastica tirato in ballo da Rino Cammilleri, che
è sì per la plastica, però non per tutte le plastiche) che alla fine ti fanno uscir
dai gangheri. Tenga poi presente che la raccolta differenziata, così come l'intendiamo
e la pratichiamo noi, non è l'ultima spiaggia. Una discarica fra le più grandi al
mondo, quella di Los Angeles - 4 milioni di abitanti che producono sulle 5mila
tonnellate di spazzatura al giorno - ricicla l'80 per cento dei rifiuti e questo
senza ricorrere alla raccolta differenziata. La cernita viene infatti eseguita
nella discarica stessa. Il materiale organico finisce in enormi vasche di compostaggio,
quello inorganico è destinato al riciclo, al riuso e al riassemblamento. Niente
inceneritore: ciò che resta viene stivato producendo un biogas che manda avanti il
gigantesco complesso. Pensi, caro Ripamonti, che solo a New York operano quasi 5mila
aziende che si occupano del riciclaggio dei rifiuti. A State Island è da tempo in
funzione una cartiera da 130mila tonnellate all'anno che lavora solo carta da macero
recuperata nelle discariche. E noi la stiamo ancora a menare coi sacchi rosa e i
termoconvertitori, con i Bassolino e con le Jervolino.
Paolo Granzotto
Rifiuti e loro smaltimento
- Una delle "battaglie" del
M.I.L. |
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