Il Secolo XIX
Mercoledì 17 ottobre 2007
RECCO
Firme elettorali, a processo Riccobaldi e Pescino
Regionali 2005, rinviati a giudizio i due esponenti dell’estrema destra
di Edoardo Meoli
Angelo Riccobaldi
Andrea Pescino |
RECCO. Imputati chiave del processo sulle firme false per le elezioni regionali
del 2005, Angelo Riccobaldi e Andrea Pescino, figure storiche dell’estrema destra
del golfo Paradiso, dovranno rispondere davanti al giudice del Tribunale di Imperia,
il prossimo 29 ottobre. Difesi dall’avvocato Emanuele Canepa del foro di Chiavari,
i due saranno in compagnia di altri quattro imputati, tutti diessini del ponente:
Luca Martino, Paolo Apicella, Paolo Devoti e Laura Bertolini. Non saranno, invece,
in aula Vittorio Desiglioli, sindaco diessino di Cervo, e Franco Oliveri, già
capogruppo provinciale genovese per i Ds, che hanno scelto la via del patteggiamento.
L’inchiesta, portata a termine dal sostituto procuratore della Repubblica di Imperia,
Filippo Maffeo, era partita a seguito di una denuncia presentata subito dopo le
elezioni regionali dal sindaco forzista di Imperia, Luigi Sappa. Secondo l’esposto
e soprattutto secondo quello che è scritto nel dispositivo di rinvio a giudizio, gli
imputati, in concorso tra loro, si erano accordati per formare falsi elenchi delle
liste provinciali di “Alternativa Sociale Mussolini”, movimento politico che faceva
capo ad Alessandra Mussolini e che in occasione delle elezioni regionali di due
anni fa si era presentata in perfetta solitudine. Per Maffeo, che lo scorso marzo
aveva respinto una richiesta di archiviazione, le firme false erano state 1223 per
la circoscrizione elettorale di Imperia, 1203 per quella di Savona, 5643 per quella
di Genova e 1368 per quella della Spezia. Nel dispositivo di rinvio, il magistrato
elenca anche qualche nome fasullo a titolo esemplificativo. Ciascuno degli imputati,
nel commettere l’azione criminosa, avrebbe avuto un ruolo diverso. Pescino avrebbe
prodotto materialmente le firme, mentre i rappresentanti diessini, in qualità di
consiglieri provinciali, avrebbero attestato falsamente che «le firme dei sottoscrittori
erano state apposte in loro presenza» e le avrebbero poi depositate presso gli uffici
centrali circoscrizionali. Se questo è il risvolto giudiziario, di cui dovranno
rispondere gli accusati dal prossimo 29 ottobre, non sfugge il rilievo politico della
vicenda, che serve anche a spiegare perché diessini e rappresentanti dell’estrema
destra avrebbero commesso il reato. Con la presentazione della Lista Mussolini, infatti,
si puntava a far gareggiare alle elezioni un potenziale concorrente della lista del
centro destra, all’epoca guidata da Sandro Biasotti. Per quanto riguarda Riccobaldi,
quarantanovenne camogliese, leader della destra estrema, respinge le accuse: «Io
non ho partecipato alla raccolta di firme, perché all’epoca ero candidato». Andrea
Pescino, sessantenne recchese, anche lui storico rappresentante della destra
extraparlamentare, non sembra troppo preoccupato: «Al giudice racconterò che le firme
false sono sempre state fatte».
Elezioni regionali 2005
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