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il Giornale
Domenica 6 aprile 2008
IL PARADOSSO
L’Udeur sparisce. Però incassa
da Roma. Mica è poi vero del tutto, che la sorte e i nemici han distrutto
l’Udeur di Clemente Mastella. Sì, al leader di Ceppaloni non è rimasto un parlamentare,
son fuggiti tutti al riparo di altri scudi e targhe, e quasi tutti non si rivedranno nel
nuovo Parlamento. Le liste dell’Udeur non ci sono, nemmeno imparentate con altri centristi,
il Campanile è cancellato dalle schede elettorali, è il grande escluso da questa
competizione. Eppure l’Udeur non è ancora alla fine. Perché prenderà rimborsi elettorali
almeno sino al 2011. Tant’è che la struttura è ancora in piedi, il tesoriere dell’Udeur
è rimasto fedele a Mastella, la sede nazionale all’Argentina è ancora aperta, il quotidiano
di partito, il Campanile, si stampa regolarmente. Grazie al finanziamento pubblico,
che non si interrompe anche se non si partecipa alle elezioni e si è fuori dal Parlamento.
Un paradosso? È il frutto di una piccola «riforma» votata all’unanimità da Camera e Senato
nel 2006, «condivisa» e «bipartisan» come suol dirsi, che consente di cumulare le tranche
annuali del rimborso elettorale quando cade la «sventura» di elezioni anticipate. I
partiti che tornano, raddoppiano. Mastella resta col suo, ma come se non si andasse alle
urne il 13 d’aprile e la legislatura ormai defunta vivesse invece sino alla scadenza naturale.
Sino al 2011 dunque, l’Udeur continuerà a incassare 716.439 euro l’anno per la quota di
finanziamento Camera, e 366.455 euro per la quota Senato; sino al 2010, per il rimborso
delle elezioni regionali, ha diritto a 1.102.510 euro l’anno; e sino all’anno prossimo
657.854 euro per la quota delle elezioni europee. Insomma, di che sopravvivere in attesa
della resurrezione politica.
ATTESA PREMIATA Il ministro della Giustizia uscente
Clemente Mastella non si è ricandidato alle elezioni politiche.
Il suo partito, l’Udeur, non sarà presente sulla scheda.
Ma il simbolo tornerà per le elezioni europee
[FOTO: EMBLEMA]
Elezioni politiche 2008
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