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Federalismo fiscale per la Liguria

Affari Italiani (Libero)
Sabato 3 maggio 2008

Pagina originale su Affari Italiani

Governo/ Borghezio (Lega Nord) ad Affaritaliani.it: federalismo solo il primo passo verso l'indipendenza della Padania


(...)

Quanto alle riforme Borghezio non usa mezzi termini. "Sono tutt'ora indipendentista, il federalismo è un passo avanti. Ma ovviamente continuo ad avere l'ideale di un'Europa delle regioni. Il passaggio dal vecchio stato centralista a uno moderno è federalista è molto importante. Saremo certamente più liberi con il federalismo. E da quello fiscale arriverà anche la soluzione dei problemi del Mezzogiorno, importante per tutto il Paese". Ma la secessione non è sospesa... "La via breve è quella indipendentista e secessionista, ma la saggezza, la lungimiranza e la pazienza di Bossi hanno convinto tutto il movimento a seguire la via graduale. Io sono fedele a Bossi e lo sostengo. Ma questo non ci impedisce di pensare ai traguardi futuri. D'altronde è una caratteristica di tutte le trasformazioni in senso autonomista che ci sono oggi in Europa. E' normale. Sulla base del principio di autodeterminazione dei popoli, è un nostro diritto sognare. La storia va avanti molto più velocemente dei tempi biblici e sonnachiosi della politica romana. Con il federalismo si comincia e poi si vedrà". E ancora: "Non è mai sospesa l'idea di libertà e neanche l'affermazione del nostro diritto all'autodeterminazione, l'abbiamo sostenuto per i kosovari, che non sono il massimo visto che in maggioranza sono islamici, figuriamoci se non vale noi. E' valido per tutti, non vedo perché da parte di quelli che si sono spellati le mani per l'indipendenza del Kosovo debbano arrivare allarmi se qualcuno si dichiara indipendentista. Siamo in un paese libero. Non è solo legittimo, ma risponde al diritto sancito da tutte le carte universali; siamo tranquilli e sereni, sosteniamo l'idea che è nel vento della storia. Continuiamo su questa strada e se a qualcuno dà fastidio peggio per lui. D'altronde il principio di autodeterminazione della Padania è nel programma del nostro movimento, non è stato tolto". Ed ecco l'affondo: "L'obiettivo strategico di tutti i padani è e resterà quello dell'indipendenza, sulla base del principio di autodeterminazione dei popoli. Il federalismo è un passo positivo e utile, un passaggio necessario. La via graduale ideata da Bossi è aurea e noi la seguiamo". Sui 300mila martiri e i fucili evocati dal Senatùr, l'esponente leghista afferma: "Bossi ha usato una metafora necessaria. Avendo a che fare con gli illusionisti della politica romana bisogna far capire quello che bolle in pentola. E nella pentola del Nord bolle un sano desiderio di libertà e di autodeterminazione". "A differenza del segretario non conosco in modo così millimetrico la situazione, ma se lui ha detto quelle cose è perché sono vere. Migliaia di persone sono pronte a sacrificarsi, a mettersi in gioco, a protestare e magari un domani a confluire su Roma. Se dopo un pronunciamento di questo tipo alle elezioni, democratico e popolare, ci fosse ancora qualcuno che mette i bastoni tra le ruote... sono certo che le parole di Bossi abbiano un fondamento. Metaforicamente, e usando un'espressione colorita, già oggi alla gente del Nord 'fumano i coglioni', figuriamoci se non ci fossero concesse queste cose basilari". Insomma, è possibile una marcia su Roma verde-Padania. "Non lo so se sarebbe questa la soluzione, a me personalmente non esalta. Ma se si decidesse di farla, sarei in prima fila. E non lo escludo che accada. Sinceramente, però, penso che dovremmo andare in montagna, che fa molto bene. Adoro le Alpi". Con quale obiettivo? "Per affermare i nostri diritti naturali, ovvero l'autoderminazione. In campagna elettorale abbiamo utilizzato l'immagine stupenda dei pellerossa (il famoso manifesto leghista degli indiani, ndr); ecco, non vogliamo fare la loro fine. In tutti i sensi. Nelle riserve non ci metteranno mai, piuttosto ci ritiriamo come i Sioux, ululando dalle montagne e tirando le frecce...".

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