Corriere Mercantile
Giovedì 12 marzo 2009
Autonomia finanziaria
Iva e accise, 2008 da record
L'Autorità Portuale rilancia
«Agli scali il 10% del gettito»
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Se la proposta del
presidente della
Regione Burlando
sull'extragettito fosse
legge, ci sarebbe un
"tesoretto" da 400
milioni per le
infrastrutture |
Quattrocento milioni di euro. Pronti per essere investiti nella
realizzazione di nuove infrastrutture. Li avrebbe a disposizione Genova
se solo la legge sull'extragettito da destinare ai porti, voluta dal
presidente della Regione Claudio Burlando, fosse diventata legge.
Invece, grazie all'ottimo risultato, nonostante le crisi che ha
abbattuto i traffici negli ultimi mesi, del porto di Genova, a poter
gioire è solo l'Erario. Che grazie ad Iva ad accise versate per la merce
passata nello scalo genovese ha incassato un miliardo e 409 milioni di
euro. «Abbiamo superato il nostro record storico - chiarisce il
presidente dell'Autorità Portuale Luigi Merlo - superando nettamente i
risultati degli ultimi cinque anni». Il positivo, rispetto al 2007, è di
quattrocento milioni di euro. Appunto quelli che, in tempi di roventi
discussioni per la gronda, e a pochi giorni dall'approvazione, da parte
del Cipe, di un miliardo di euro da destinare al Terzo Valico, sarebbero
stato un mattone importante per dare allo scalo e alla regione, che
costituisce da sola il 60% di tutto il gettito fiscale italiano,
maggiore respiro grazie a nuovi collegamenti. Un discorso che varrebbe,
a maggior ragione, se agli scali fosse riconosciuta una percentuale -
strutturale - su quanto incassato. Una bozza di riforma della legge sui
porti, che sta passando al vaglio del ministro dei Trasporti Altero
Matteoli, prevederebbe che la percentuale, sul gettito annuale, sia il
5%. «L'obiettivo - dice Merlo - resta quello di una legge di riforma.
Sarebbe ideale se fosse riconosciuta una percentuale fra il 5 e il 10%.
Nonostante nel 2009 ci sarà una flessione, si tratterebbe di una cifra
significativa, per dare il via ad importanti opere contando su entrate
consistenti e costanti». Nel suo complesso, la questione rientra nel
discorso dell'autonomia finanziaria, a cui tutti i porti italiani
ambiscono. Una partita che vede pure il ministro Giulio Tremonti quale
interlocutore. L'ottimo risultato raggiunto da Genova lo scorso anno,
nonostante i dati sui traffici siano stati in linea con quelli degli
anni precedenti, è da ascrivere da un lato alla maggiore efficienza dei
controlli doganali e dall'altro al valore - maggiore - della merce
transitata.
r.sc.
Portualità da rilanciare -
Una delle "battaglie" del
M.I.L.
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