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Gazzettino Sampierdarenese
Anno XXXVI - N. 8
30
Settembre 2008
Vittorio Giunciuglio: una
vita per la storia di Genova
Vittorio Giunciuglio, nostro concittadino con la grande passione per la storia
testimoniata da due suoi libri, è mancato il 2 agosto di quest’anno. Il Gazzettino
Sampierdarenese lo vuole ricordare con un scritto del prof. Franco Bampi che di
Vittorio Giunciuglio era amico.
Conobbi Vittorio Giunciuglio attraverso un manifesto che, più o meno nei primi anni
Novanta, apparve sui muri della città. Lo sapete, recitava il manifesto, che i sette
anni tra il 1097 e il 1104 furono determinanti per tutta la storia di Genova? Per
maggiori dettagli il suggerimento era quello di leggere il libro, di Giunciuglio appunto,
intitolato “I sette anni che cambiarono Genova”. Seppi solo più tardi che il manifesto
e il libro Vittorio li aveva fatti pubblicare a sue spese. Con qualche difficoltà trovai
il libro e lo lessi. Rimasi stupito e divertito. E nacque in me la curiosità di conoscere
l’autore. Lo conobbi occasionalmente qualche anno più tardi e, dato che entrambi
amavamo parlare in genovese, legammo subito. Lui era, come me, un grande appassionato
della storia di Genova e dedicava moltissimo del suo tempo a consultare archivi e
biblioteche. Pubblicò così un secondo libro: “Un ebreo chiamato Cristoforo Colombo”, che
lessi quasi d’un fiato. Aspettavo il terzo, che aveva annunciato già da qualche anno
e che avrebbe contenuto le sue originali ricerche sul Generale Cantore, ma ora il
destino lo ha sottratto a noi.
Appassionato come era di Genova, fu candidato dal Movimento Indipendentista Ligure
alle elezioni comunali del 2002. Quella candidatura fu per lui l’occasione per ribadire
e riaffermare il suo grande interesse per Genova, la Liguria e la sua storia. Vittorio
infatti era sempre pronto a discutere di storia e a sostenere con forza e passione gli
ultimi esiti delle sue ricerche. Era colto, di quella conoscenza dell’autodidatta
capace di sfidare il più istruito dei professori; e da buon ligure era tenace e
infaticabile nei suoi studi. Ora non c’è più. Forse, tra le mille carte che ci ha
lasciato sparse nei cassetti di casa, forse lì c’è la risposta a qualche quesito che
la storia ufficiale ha lasciato insoluto. Carte e scritti che meritano di essere letti
e ordinati per costituire quel terzo volume che da tempo ci aveva promesso.
Franco Bampi
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