Bassetti conosce la nuova legge elettorale?
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L'Indipendente Giovedì 27 maggio 1993
Tribuna Aperta
Lettere e Fax all'Indipendente

Sono genovese ma, da affezionato lettore dei nostro giornale e con la speranza di un formidabile successo della Lega Nord, seguo con interesse le vicende elettorali della vicina Milano. Certo che lo stupore è stato veramente grande (ragion per cui le scrivo) nel leggere su L'Indiperidente del 22 maggio che, in caso di ballottaggio tra Formentini e Dalla Chiesa, il candidato sindaco Piero Bassetti "direbbe di votare per Formentini e non la Lega"! Ma Bassetti conosce davvero la nuova legge per l'elezione diretta dei sindaco? Se sì non si capisce perché si eserciti nel propinare ovvietà visto che al secondo turno si vota solo per il candidato e non per la lista. E' vero, infatti, che "l'attribuzione dei seggi alle liste è effettuata successivamente alla proclamazione dell'elezione dei sindaco ai termine del primo o del secondo turno" (comma 3, art. 7), ma è altrettanto vero che nel secondo turno "Il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto" (comma 8, art. 6) il che preclude la possibilità di votare per la lista al secondo turno. D'altra parte il comma 5 dell'art. 7 (elezione dei consiglio comunale nei comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti) recita: "Nell'ambito di ciascun gruppo di liste collegate la cifra elettorale di ciascuna di esse, corrispondente ai voti riportati nel primo turno è divisa per 1, 2, 3, 4... sino a concorrenza del numero dei seggi spettanti al gruppo di liste. Si determinano in tal modo i quozienti più alti e, quindi, il numero di seggi spettanti ad ogni lista", confermando, se ce ne fosse bisogno, quanto ho già asserito, Caro direttore, è proprio irrilevante il fatto che un candidato sindaco non conosca la legge elettorale che potrebbe eleggerlo?

Prof. Franco Bampi,
Università degli Studi, Genova