Abituato come sono a parlar schietto, non posso esimermi dal sottoporre
all'attenzione dei cittadini genovesi la qualità dell'azione amministrativa
esercitata dall'assessore al traffico Piermario Villa che, in questa estate
dal tempo incerto, ci imbonisce con le sue taumaturgiche ricette per la
soluzione dei problemi del traffico nella città di Genova. Il fatto che non
deve passare inosservato e che va evidenziato con forza e tenacia è il seguente:
il vessatore Villa, dubitando di una riconferma nel prossimo ciclo comunale,
intende usare il potere che egli temporaneamente amministra per modificare
"fisicamente" la struttura della città affinché da un lato sia sempre più
complessa la circolazione privata, dall'altro sia molto oneroso, per le prossime
amministrazioni, modificare le scelte da lui effettuate.
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Va infatti rilevato che l'azione del vessatore Villa non si limita
a semplici riordini della circolazione o all'attuazione di scelte gestionali
ritenute più congrue per il beneficio e il "comodo" (una volta si
diceva così) dei cittadini: le semplici ordinanze e gli atti amministrativi sono
troppo poco per lui. Stimolato dalla fiamma ideologica che gli brucia nel cervello
ed ossessionato dal male del secolo, l'automobile privata, il verde Villa, da
quando l'Eletto (ovviamente mi riferisco all'ineffabile sindaco Sansa) gli ha
offerto ingenuamente la leva del potere, ha deciso di intervenire il più
pesantemente possibile.
Irremovibile nella sistemazione dei cordoli in corso Buenos Aires e in via
Roma, strade ora agonizzanti; instancabile a pedonalizzare largo San Giuseppe,
ora una piazza squallidamente vuota; risoluto a porre paletti e ignobili
catenelle di acciaio cromato in via Galata, in via Colombo, in via Balbi
incurante, anzi stimolato, dalle proteste dei commercianti che già stanno
cercando un altro lavoro, nonostante la congiuntura occupazionale; gaudente
della pedonalizzazione del centro storico che crea serissimi problemi
per la distribuzione delle merci ai commercianti; perverso nella vergognosa
divisione di via Garibaldi, già via Aurea, effettuata con due paletti,
una catena cromata ben dieci lucchetti!
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Ma nulla può la fantasia dei normali amministratori in confronto a quella
vulcanica e frizzante del vessatore Villa! Già pensa di chiudere al traffico
via XX Settembre: meglio quindi collegare fisicamente tra loro tutti
i marciapiedi, chiudendo con un marciapiede gli sbocchi in via XX Settembre
di via Galata, via Cesarea, via Fiasella, eccetera, eccetera. Ma il paradosso
verrà raggiunto in corso Europa con la corsia centrale dei bus che, oltre a
costare cinque miliardi e a rappresentare un pericolo per i viaggiatori, toglie
ben un migliaio di parcheggi dei quali, assicura il Vessatore, oltre
seicento non vanno conteggiati perché irregolari!
In conclusione chiedo ai cittadini: un tizio che, per nostra sventura, viene
nominato assessore da un sindaco poco accorto ha diritto di modificare fisicamente
la città con nuovi marciapiedi, cordoli, catenelle, paletti, corsie strambe e
strampalati cartelli stradali, creando solo problemi alla popolazione, senza
risolverne alcuno?
Prof. Franco Bampi
Capogruppo del Polo Nord
Comune di Genova
Genova, 24 agosto 1996
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