Nessuno ha dubbi sul fatto che il Piano Regolatore Generale sia l'atto più
importante di questo ciclo amministrativo, ciclo governato, ahime!, dal
sindaco Sansa e da un'opaca giunta da Lui nominata. Dopo mesi di segreti, di
indiscrezioni, di proteste, di notizie dall'incerta attendibilità, oggi
tutti possono leggere la bozza del Prg predisposta dalla giunta. E proprio
dalla lettura e dall'analisi del Prg si scoprono almeno due fatti importanti
e drammatici che bisogna assolutamente evidenziare e sottoporre al giudizio
di tutti i cittadini.
In primo luogo questo Prg non progetta affatto la città: non individua lo
sviluppo, non programma il territorio, non decide alcuna strategia di intervento,
non stimola gli investimenti, lo sviluppo industriale e quello edilizio, non
coordina le infrastrutture. Dal Prg non sappiamo se Genova sarà una città
dall'industria pesante o leggera, inquinante o ecologica; se il turismo sarà
una risorsa; se il centro storico acquisterà la dignità che ha avuto nei secoli
quando il nome di Genova incuteva rispetto.
Nei fatti, la bozza di Prg “fotografa” la città, individua alcune
magagne e propone alcune soluzioni, spesso singolarmente valide, ma
scorrelate tra loro, scoordinate, senza progettualità, senza finalità,
senza un disegno complessivo che dia supporto e motivazione all'intervento
proposto.
Il secondo punto, drammatico, riguarda le demolizioni: in quasi ogni zona
(penso a Sestri Ponente, al centro storico, alla Val Bisagno) la bozza del
Prg prevede demolizioni di immobili abitati e dei relativi negozi: uno
sfratto coatto che annulla istantaneamente il valore commerciale dell'immobile
e pone serissimi dubbi e tormenti ai cittadini coinvolti, che vedono la loro
casa, il loro negozio, il loro ufficio, la loro attività, in sintesi, la
loro stessa vita quotidiana stravolta da un terribile segno e da
un'incomprensibile sigla tracciati sul Prg. Intendiamoci, alcuni interventi
sono obbligatori, altri opportuni, altri ancora discutibili, ma il vero
problema è che non devono essere i cittadini a pagare le scelte di questa
amministrazione.
Per quanto l'assessore Nosengo assicuri e cerchi di convincere, io temo
fortemente che i cittadini non saranno tutelati: di sicuro non saranno
tutelati dalle parole, dalle promesse, dai buoni propositi. Proprio per
questo, è obbligatorio che le garanzie siano certe, inderogabili e
remunerative per chi, possedendo un immobile legittimamente costruito,
deve subire suo malgrado gli interventi previsti nella bozza di Prg.
Purtroppo l'assessore Nosengo non ha risposto quando gli ho chiesto di
indicarmi in quale punto della bozza del Prg sono indicate per iscritto le
tutele e le garanzie previste per chi vede il suo immobile oggetto di
demolizione. E purtroppo i precedenti non sono rosei: in verità, a me non
riesce di dimenticare la famigerata "variante di salvaguardia", approvata
con l'opposizione ferma del centro destra: essa avrebbe dovuto impedire le
edificazioni collinari; ha invece annullato senza appello progetti in attesa
di approvazione, procurando a un migliaio di cittadini danni economici, non
risarciti né risarcibili, di svariate decine di milioni per ognuno; ma ha
discrezionalmente salvaguardato quelle edificazioni collinari che facevano
comodo ...
Prof. Franco Bampi
Capogruppo del Polo Nord
Comune di Genova
Genova, 5 ottobre 1996 |