Un piano senza idee né scelte
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Il Secolo XIX Giovedì 10 ottobre 1996
L'Opinione

Nessuno ha dubbi sul fatto che il Piano Regolatore Generale sia l'atto più importante di questo ciclo amministrativo, ciclo governato, ahime!, dal sindaco Sansa e da un'opaca giunta da Lui nominata. Dopo mesi di segreti, di indiscrezioni, di proteste, di notizie dall'incerta attendibilità, oggi tutti possono leggere la bozza del Prg predisposta dalla giunta. E proprio dalla lettura e dall'analisi del Prg si scoprono almeno due fatti importanti e drammatici che bisogna assolutamente evidenziare e sottoporre al giudizio di tutti i cittadini.

In primo luogo questo Prg non progetta affatto la città: non individua lo sviluppo, non programma il territorio, non decide alcuna strategia di intervento, non stimola gli investimenti, lo sviluppo industriale e quello edilizio, non coordina le infrastrutture. Dal Prg non sappiamo se Genova sarà una città dall'industria pesante o leggera, inquinante o ecologica; se il turismo sarà una risorsa; se il centro storico acquisterà la dignità che ha avuto nei secoli quando il nome di Genova incuteva rispetto.

Nei fatti, la bozza di Prg “fotografa” la città, individua alcune magagne e propone alcune soluzioni, spesso singolarmente valide, ma scorrelate tra loro, scoordinate, senza progettualità, senza finalità, senza un disegno complessivo che dia supporto e motivazione all'intervento proposto.

Il secondo punto, drammatico, riguarda le demolizioni: in quasi ogni zona (penso a Sestri Ponente, al centro storico, alla Val Bisagno) la bozza del Prg prevede demolizioni di immobili abitati e dei relativi negozi: uno sfratto coatto che annulla istantaneamente il valore commerciale dell'immobile e pone serissimi dubbi e tormenti ai cittadini coinvolti, che vedono la loro casa, il loro negozio, il loro ufficio, la loro attività, in sintesi, la loro stessa vita quotidiana stravolta da un terribile segno e da un'incomprensibile sigla tracciati sul Prg. Intendiamoci, alcuni interventi sono obbligatori, altri opportuni, altri ancora discutibili, ma il vero problema è che non devono essere i cittadini a pagare le scelte di questa amministrazione.

Per quanto l'assessore Nosengo assicuri e cerchi di convincere, io temo fortemente che i cittadini non saranno tutelati: di sicuro non saranno tutelati dalle parole, dalle promesse, dai buoni propositi. Proprio per questo, è obbligatorio che le garanzie siano certe, inderogabili e remunerative per chi, possedendo un immobile legittimamente costruito, deve subire suo malgrado gli interventi previsti nella bozza di Prg.

Purtroppo l'assessore Nosengo non ha risposto quando gli ho chiesto di indicarmi in quale punto della bozza del Prg sono indicate per iscritto le tutele e le garanzie previste per chi vede il suo immobile oggetto di demolizione. E purtroppo i precedenti non sono rosei: in verità, a me non riesce di dimenticare la famigerata "variante di salvaguardia", approvata con l'opposizione ferma del centro destra: essa avrebbe dovuto impedire le edificazioni collinari; ha invece annullato senza appello progetti in attesa di approvazione, procurando a un migliaio di cittadini danni economici, non risarciti né risarcibili, di svariate decine di milioni per ognuno; ma ha discrezionalmente salvaguardato quelle edificazioni collinari che facevano comodo ...

Prof. Franco Bampi
Capogruppo del Polo Nord
Comune di Genova

Genova, 5 ottobre 1996