Il Put porterà il traffico alla paralisi
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Il Lavoro - Repubblica Giovedì 8 agosto 1997
Intervento

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Il famigerato "Piano Urbano del Traffico" (Put) fu approvato dal consiglio comunale circa un anno fa dopo le tre del mattino: l'opposizione del centro-destra, rappresentata in consiglio comunale da Alleanza Nazionale e dal Polo Nord, aveva deciso di prolungare i lavori del consiglio ad un'ora antelucana per dare un segnale forte alla città. Attenzione! L'approvazione certa del Put da parte della maggioranza del consiglio comunale (Pds in testa) sarà funesta per la città, umiliante per i disabili e gli anziani, impediti nelle operazioni di salita e discesa dalle autovetture, dispendiosa se non addirittura letale per i commercianti, privati di possibilità di carico e scarico delle merci, devastante per gli automobilisti, costretti a lunghissime circonvoluzioni per poter giungere a destinazione.

Da allora, su queste colonne e in consiglio comunale, mi sono sempre riferito all'ideatore del Put, Pier Mario Villa, scelto erratamente dal sindaco Sansa quale assessore al traffico, con l'appellativo di Vessatore Comunale: Lui che neppure ha la patente e che soffre di paranoia amministrativa contro le automobili (identificazione del Male assoluto) oggi decide ciò che è giusto e saggio per gli automobilisti genovesi!

Come spesso accade, ciò che avviene nella Sala Rossa di Tursi ha poca risonanza nella città che lavora e che produce, anche se la stampa cittadina ha dato un certo risalto all'azione dimostrativa del centro-destra. Preoccupati delle infauste conseguenze, il consigliere di An Bernabò Brea ed io abbiamo effettuato un sopralluogo e quindi redatto un'interpellanza per cercare di mitigare le onerose conseguenze del doppio senso in Via Balbi e dell'inversione del senso di circolazione in Via delle Fontane. Purtroppo temiamo che la nostra voce rimarrà inascoltata!

Ma qui voglio ricordare (ed è il motivo di questo il mio intervento) che il Put prevede anche la chiusura al traffico privato di via S. Lorenzo, la chiusura al traffico privato e la realizzazione del doppio senso di marcia per automezzi pubblici di via Serra. Lascio ai lettori immaginare ciò che accadrà! Io solo ricordo che uno degli scopi dell'infame Put è quello di «gerarchizzare i flussi di accessibilità veicolare alle zone centrali attraverso circuiti canalizzati confluenti in "stanze" non intercomunicanti se non attraverso il trasporto pubblico» (tratto dal Put, obiettivi). In altre parole rendere sempre più difficoltosa la circolazione nel centro.

Cittadini automobilisti: io non ho mai chiesto a quale partito appartenesse il cittadino che si rivolgeva a me per aiuto, consiglio o informazione: spetta ora a Voi far sentire la vostra voce contro un regime vessatorio e violento che ci opprime e ci uccide. Oggi è caldo, vado al mare, ma sono sempre con chi ha la forza e la tenacia di non lasciarsi soffocare dal peggiore dei mali: l'indifferenza.

Prof. Franco Bampi
Capogruppo del Polo Nord
Comune di Genova

Genova, 6 agosto 1996


Il Lavoro - Repubblica Sabato 10 agosto 1996
Interventi

Il traffico modello Calcutta del prof. Bampi

Ho letto con divertito stupore l’exploit del Consigliere, prof. Franco Bampi, Capogruppo del "Polo Nord" sulle questioni del Piano Urbano del Traffico ("Lavoro" del 8/8). Francamente, da una opposizione ci si potrebbe attendere di più che l’infantile contestazione che l’Assessore non ha la patente di guida (per fare il Ministro dei Trasporti bisogna saper guidare il treno?) o profezie non supportate da alcun dato tecnico, di futuri ingorghi o paralisi. Il Prof. Bampi si vanta di aver prolungato fino a notte fonda l’approvazione, da parte del Consiglio Comunale, del Piano Urbano del Traffico. Vanto che gli lascio volentieri, visto che si tratta di un semplice ed ottuso ostruzionismo, privo di una - dico una proposta alternativa, come sarebbe lecito attendersi da qualunque "opposizione" degna di tal nome in un contesto civile.

Ma, in realtà, nonostante queste dimostrazioni di pochezza, un merito - certo involontario - al Prof. Bampi va riconosciuto: dimostrare, oltre ogni dubbio e chiacchiere, che la destra al governo della città eviterebbe accuratamente di affrontare le questioni del traffico e, quindi, di combattere i fenomeni di congestione, inquinamento e degrado urbano che ciò comporta. Si guarderebbe bene dal "disturbare" l’uso eccessivo dell’auto e sarebbe prona e subalterna ai voleri e ai poteri che da sempre non vogliono ridurre gli impatti della circolazione in termini compatibili con la salute e l’ambiente.

Se nella sua concezione del traffico il Prof. Bampi preferisce ispirarsi più a Calcutta che a Zurigo è padrone di farlo e di interpretare in tal modo il proprio ruolo di simbolo verso una crescita della qualità urbana. Tuttavia, per non farmi intrappolare in una semplice, quanto sterile polemica, va ricordato - se mai ce ne fosse bisogno - che il Piano Traffico e gli interventi collegati (in corso e in programma) nascono dall’esigenza di riorganizzare gli schemi di circolazione, con diversi, ma contestuali obiettivi: 1) dare priorità la trasporto pubblico, 2) mitigare gli impatti ambientali del traffico, 3) disciplinare in modo più razionale la sosta, 4) riqualificare i contesti urbani, rendendoli più vivibili, in particolare quelli con valenze storiche, 5) creare isole pedonali più estese, 6) aumentare la sicurezza dei pedoni, 7) inserire elementi di tecnologia nella gestione, 8) sostenere tali politiche con adeguati investimenti.

Al Piano regolatore è invece affidato il compito di individuare le nuove infrastrutture al servizio della mobilità. Si tratta, certo, di sfide difficili, già affrontate, non senza problemi, in molte città europee (anche sulla base di politiche nazionali più lungimiranti), che vanno attuate anche nelle nostre città, così pesantemente colpite da un abnorme tasso di motorizzazione non accompagnato da adeguati investimenti per i trasporti pubblici. In questa attività è importante supporto tecnico-scientifico all’azione del Comune l’Istituto Trasporti della Facoltà di Ingegneria, con l’elaborazione di modelli di simulazione.

Si è, in conclusione, messa in campo una precisa volontà politica tesa a governare ed eliminare una indiscriminata crescita della mobilità individuale, sia una riconosciuta capacità di analisi tecnica. Per fare tutto ciò non ci vuole la patente, ma servono idee. Al Consigliere Prof. Bampi, che certo ha la patente, resta da dimostrare di avere, in proposito, anche delle idee.

Piero Villa
Assessore al Traffico
del Comune di Genova