Chi comanda in città Sansa o il Pds?
politica@francobampi.it
 

Home ] Su ] [ Indietro ]
Precedente ] Successiva ]
 

Il Secolo XIX Martedì 10 dicembre 1996
L'Opinione

Chi è che governa questa città? Sansa o l'apparato del Pds? Ho fatto questa domanda in consiglio comunale e ho avuto dal Sindaco una risposta di rito: come tale, quindi, vuota di significato e priva di valore.

Leggo sui giornali del 23 novembre che il pidiessino Silvio Ferrari reclama per sé e per tanti altri il diritto di "concorrere a individuare e sostenere" un altro candidato, differente dall'autocandidato Sansa. Ma perché chi osserva la situazione politica genovese senza pregiudizi di parte reclama il diritto di scegliere e ribadisce la necessità di sapere chi è il vero amministratore di Genova?

Qualcuno penserà che queste sono le schermaglie che anticipano la prossima campagna elettorale per l'elezione del sindaco. Purtroppo io penso che la situazione sia ben più grave e molto pericolosa per Genova.

L'amministrazione Sansa non ci ha "regalato" solo una tassazione comunale vessatoria e insostenibile; ci ha anche imposto una classe manageriale composta di pochi uomini, scattanti ad ogni chiamata, che si adattano ad ogni impiego.

Penso al dott. Assirelli, il dirigente dell'Ansaldo che ha trattato l'acquisizione della Volund e ora consulente dell'Ansaldo e presidente dell'Amiu, quella azienda che si appresta ad acquistare, forse proprio dall'Ansaldo-Volund, l'inceneritore da collocare vicino alla Lanterna. Ma Assirelli è anche amministratore delegato della Porto Antico SpA, tragica invenzione di questa Giunta Sansa.

E chissà quante altre cariche Assirelli ricopre se lui stesso, in un'intervista apparsa qualche tempo fa su un quotidiano genovese, si lamentava di essere coinvolto in troppi incarichi.

Altro manager è l'ineffabile dottor Picco, fortemente voluto da Sansa, nonostante fosse inquisito, alla presidenza della Porto Antico SpA la quale Società, dopo una "sollecitazione di offerte per la gestione dell'Acquario di Genova" e dopo la rituale "attenta valutazione delle offerte stesse", ha deliberato all'unanimità di selezionare l'offerta della Società Costa Crociere del dottor Nicola Costa.

Il dottor Costa figura quale firmatario dell'appello con il quale "ventun borghesi" (tra cui, oltre a Renato Picco, compaiono Gian Vittorio Cauvin, presidente della Filse, Carla Gardino, presidente dell'Ente Fiera Internazionale di Genova, Gianni Marongiu, sottosegretario dell'Ulivo) davano al propria disponibilità a collaborare con il presidente della Regione Mori. Oggi Nicola Costa, che nel frattempo porta le sue navi a Savona e Napoli, è il candidato favorito per la sovrintendenza del Carlo Felice, teatro utilizzato per i concerti della Giovine Orchestra Genovese di cui lo stesso Costa è presidente.

Ma l'attenzione dell'ultima ora è concentrata sul segretario regionale del Pds Claudio Montaldo, possibile assessore comunale vice sindaco in pectore compiacente alle esigenze del sindaco di "rafforzare la Giunta". Così, per bocca dello stesso Sansa, oggi tutti sappiamo che la Giunta che ci ha governato fin qui era "debole": poveri noi!

E se ci fosse stato bisogno di un assessore dimissionario? Nessun timore: il Comune ha creato tante SpA, l'ultima è l'inutile Società Ponente e Sviluppo SpA, che c'è posto per tutti. Nasce allora la necessità di collocare i propri affiliati in tutti i posti dove ciò sia possibile. Ecco quindi che il Pds mette a punto il "metodo a scalare": quando il segretario regionale (Mazzarello prima, Montaldo ora) viene promosso a un posto di governo (Mazzarello è vice-presidente regionale e assessore ai trasporti) il segretario provinciale (Montaldo prima, Benvenuti ora) diventa segretario regionale mentre il capogruppo comunale (Benvenuti prima, Borzani ora) diventa segretario provinciale. L'efficienza è il primo segreto dell'organizzazione!

In questo quadro, degno di una commedia di Ionesco, appare patetico e stimola la tenerezza vedere un sindaco di una grande città dalla storia gloriosa, il Sindaco di Genova, che si autocandida privilegiando l'ambizione rispetto alla dignità del ruolo: un sindaco che in questo modo umilia i suoi sostenitori e indispettisce i partiti cui fa riferimento.

Purtroppo tutto questo accade a spese della città: vuoi vedere che il buon Ferrari sa qualcosa che a me, ingenuo della politica, sfugge?

Prof. Franco Bampi
Consigliere Comunale
(Forza Italia)

Genova, 23 novembre 1996