Al lettore potrà apparire strano che molto recentemente (l'ultimo articolo
è apparso sul Secolo XIX di domenica 12 gennaio 1997) si ritorni a parlare
dell'inceneritore di Fossa Luea, nel Comune di Ceranesi. Non era quello un
progetto bocciato e sepolto dopo le proteste dei cittadini dell'Alta Val
Polcevera? In sintesi questo è il quesito che si pongono gli ambientalisti,
stupiti nel leggere sul Decimonono del duplice ricorso al Tar proposto dal
Comune di Ceranesi e dalla Cer.Jac., la società costituita proprio per la
gestione dell'affare inceneritore. Crediamo che la riproposizione
dell'inceneritore a Fossa Luea non sia casuale.
Anzitutto il piano regionale di organizzazione dei servizi di smaltimento dei
rifiuti prevede che il Comune di Genova smaltisca la propria “rumenta”
mediante l'inceneritore di Fossa Luea: significativamente nel 1992 la
Giunta Merlo del Comune di Genova aveva espresso la propria valutazione
positiva per questa soluzione. Riteniamo quindi che, proprio a seguito
delle ricordate manifestazioni di dissenso degli abitanti, gli Enti Locali
abbiano inteso fermare la costruzione dell'inceneritore.
Nella smania di compiacere alla piazza, è probabile che Comune e Regione
siano incorsi in alcune illegittimità,
se non addirittura in illeciti veri e propri. Infatti, con atto
della Segreteria Particolare, il sindaco Sansa ha scritto al Sindaco di
Ceranesi per comunicargli che il Comune di Genova non avrebbe inviato i
propri rifiuti al costruendo inceneritore di Fossa Luea.Sulla liceità di questo
atto autonomo del Sindaco, preso senza formale consultazione della Giunta
e del Consiglio, il consigliere Bampi ha sottoscritto una interrogazione
inviata, per ogni eventuale determinazione, alla Procura della Repubblica
di Milano, competente a giudicare la rilevanza penale dei comportamenti
del sindaco Sansa, in quanto magistrato genovese in aspettativa.
Sulla base di questa lettera e senza attendere il parere del Comune di Ceranesi
previsto dalla legge regionale n. 22/1994, la Regione ha espresso parere
negativo sulla valutazione di impatto ambientale. Questo atto, probabilmente
illegittimo, è oggetto di una interpellanza avente per primo firmatario
il consigliere Abbundo. Non fa quindi meraviglia che il Comune di Ceranesi
e la società Cer.Jac. abbiano fatto ricorso al Tar, essendo il comportamento
degli Enti Locali alquanto discutibile sul piano della legittimità.
Tuttavia, questa vicenda e la recente presa di posizione degli ambientalisti
della Val Polcevera (che affermano: Noi quel "coso" sui nostri monti proprio
non lo vogliamo) ci inducono a fare due considerazioni di carattere
politico. Primo: come mai gli Enti Locali, così sensibili al problema della
Val Polcevera da commettere presunte illegittimità per bocciare l'inceneritore
di Fossa Luea, sono oggi spregiudicatamente favorevoli allo stesso
inceneritore collocato sotto la Lanterna, simbolo di Genova? E ricordiamoci
che questa collocazione non è neppure menzionata nel citato piano
regionale dei rifiuti! Secondo: in un congresso tenutosi a Tursi
l'assessore comunale Villa ha dichiarato perentoriamente che se
l'inceneritore inquina allora non va fatto né sotto la Lanterna né
altrove. Ne deduciamo che se l'inceneritore non inquina allora anche Fossa
Luea va bene.
Avranno il coraggio i nostri despoti, dominatori di Genova e della Regione, di
spiegare una volta per tutte ai loro sudditi, ovvero a tutti noi che non aderiamo
al Pds, perché l'inceneritore in Fossa Luea non va bene, mentre quello
sotto la Lanterna è indispensabile? E quali siano gli interessi
coinvolti?
Dott. Nicola Abbundo
Consigliere Regionale
Prof. Franco Bampi
Consigliere Comunale
(Forza Italia)
Nicola Abbundo e Franco Bampi
Consiglieri Regionali di Forza Italia
Genova, 13 gennaio 1997
|