Voto Catellaneta perché dà una speranza
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Il Secolo XIX Giovedì 27 novembre 1997
Opinione/2

È ormai evidente la differenza che esiste tra la sinistra di potere e le forze politiche ad essa alternative. Come riporta la stampa cittadina, siccome l'accordo con Rifondazione Comunista comporta la perdita di alcuni consiglieri comunali per l'Ulivo, le forze minori dell'Ulivo fanno pressioni per avere in Giunta un numero significativo di assessori. Oltre naturalmente a quelli pretesi da Rifondazione e dal Pds. Qualunque sia la risposta del candidato Pericu, il segnale politico è chiaro e resta grave: ai partiti della sinistra e ai loro reggicoda non interessano le capacità dei possibili assessori, ma solo il colore della tessera che essi hanno in tasca. Profondamente diverso è il discorso dall'altra parte. Né Signorini prima, né Eva poi, né ora Castellaneta hanno promesso assessorati o indicato eventuali assessori per motivi di appartenenza politica. Anzi, va sottolineato come il Polo per le Libertà abbia affermato il suo appoggio per Castellaneta senza chiedere nulla in cambio. In realtà perdendoci qualcosa: se Castellaneta vince, il Polo perde tre consiglieri! Da quanto leggiamo non sanno fare altrettanto gli avversari del Polo. Bisogna dirlo a voce alta: mentre a sinistra si fanno calcoli di bottega e si spartiscono i posti per gratificare le mire di potere di ognuno, Castellaneta propone un governo della città libero da condizionamenti e che il Polo non intende condizionare, un governo fatto di uomini liberi che rispondono solo al sindaco e che lavorano per Genova e per i suoi cittadini.

Questi sono fatti importanti, che devono far riflettere tutti noi. Tuttavia da soli non bastano per una scelta responsabile che vada al di là delle simpatie politiche di ognuno. Personalmente io non penso che si debba votare un candidato piuttosto che un altro basandosi solo sulla vicinanza politica. Per questo, a differenza dei predicatori della sinistra che denigrano Castellaneta, io mi astengo dal criticare Pericu, che pure è molto criticabile, per indicare, invece, alcuni motivi in positivo per i quali ho scelto di appoggiare e di votare Castellaneta.

Innanzi tutto Sergio Castellaneta dà ampie garanzie di essere un buon sindaco. La sua storia personale, il suo impegno per la gente, la sua passione per la verità, la schiettezza del suo linguaggio sono fatti noti che Castellaneta offre a tutti mettendo in gioco se stesso e quella credibilità che ha raggiunto con anni di presenza puntuale sul territorio genovese. Per amministrare la nostra Genova Castellaneta vuole con sé persone capaci e disinteressate ed è pronto a sostituirle se saranno inadeguate a fare l'interesse della città. Infine Castellaneta non è stato seduto su poltrone di rappresentanza, ma si è sempre mosso per la città, per conoscere di persona i problemi e per individuarne le soluzioni: il sindaco Castellaneta continuerà a fare così.

Ancora, Castellaneta offre oggi una speranza e un sogno a tutti i genovesi di tutti i partiti, agli indecisi, ai delusi, a chi a rinunciato a credere. Oggi possiamo sperare di cambiare davvero e possiamo sognare una Genova nuova: pulita, ordinata e produttiva. In ultimo non possiamo dimenticare che il declino di Genova, che è sotto gli occhi di tutti, è il risultato di venticinque anni di mal governo della sinistra che ha avuto interesse a consolidare il proprio potere invece di far del bene alla città. E questo lo sanno bene non solo i ceti produttivi e imprenditoriali, i commercianti e gli artigiani, ma lo sa soprattutto chi vive nelle periferie, nel centro storico, al Cep di Voltri, alla Diga di Begato, alle Lavatrici di Prà, lo sanno i cittadini che vedono ogni giorno Genova deperire nella “rumenta” e nel disordine. Voto Sergio Castellaneta anche per non perdere l'occasione di mandare chi ci ha mal governato a meditare tra i banchi dell'opposizione.

Franco Bampi
Esponente di Forza Italia

Genova, 24 novembre 1997