Alla fine a Genova le cooperative emiliane hanno
vinto: Fiumara è stata sottratta alle necessità portuali (che significano posti
di lavoro!) ed è stata loro regalata per una speculazione edilizia. Nonostante
più parti (timidamente anche il console Batini) si siano espressamente schierate
contro il regalo costosissimo per la città e per il porto, la giunta Pericu ha
pedissequamente portato a compimento un piano contro lo sviluppo di Genova.
Mi dispiace moltissimo veder Genova morire, e ne soffro davvero, ma o i genovesi
si svegliano o non c’è niente da fare. Pur deluso, non desisto dal preoccuparmi per
il progetto Fiumara che sta procedendo a ritmi
incalzanti, come ha illustrato Casazza sul Secolo di domenica 27 giugno. Infatti a
lato della via Pacinotti risulta in previsione un parco urbano di 3 ettari.
Ora, è noto che i parchi genovesi soffrono per l’abbandono cui sono lasciati
perché giudicati insicuri dalla popolazione, Salvo sporadiche eccezioni, i parchi
sono frequentati pochissimo e abbandonati a chi cerca un luogo appartato per fare
i propri comodi. Ad esempio, questo accade purtroppo a Villetta
Di Negro, di cui traspaiono ancora gli antichi splendori e agli orridi Giardini di
Plastica, ex Via Madre di Dio, mai troppo indicati come esempio di scelleratezza
amministrativa. Come abitante di San Pier d’Arena, che vive a due passi dal
costruendo parco, e come responsabile della circoscrizione per Forza Italia, mi
chiedo come si eviterà che questo parco non diventi un ricettacolo di sbandati e
di balordi.
Temo che questa sbandierata riqualificazione del Ponente possa diventare fonte di
ulteriore degrado e pericolo per i cittadini di San Pier
d’Arena Sampierdarena. Chi provvederà a garantire
l’ordine pubblico, la pulizia, il decoro sociale di un parco avulso dal tessuto
storico ed ambientale della delegazione? Queste preoccupazioni,
che ho voluto rendere pubbliche, sono oggetto di un’interpellanza del consigliere
Lionetti in Circoscrizione Centro Ovest, ma amministratori seri non dovrebbero
attendere che i cittadini li sollecitino a garantire la vivibilità della nostra
città.
Prof. Franco Bampi
Genova, 28 giugno 1999
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