il GOLFO
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RECENSIONI |
di Anselmo Roveda
Franco Bampi potrebbe non aver bisogno di presentazioni.
Professore universitario, vicepresidente de "A Compagna" - storico
sodalizio genovese per la tutela e la valorizzazione delle tradizioni e della
lingua genovese - e, soprattutto, instancabile promotore dell'identità
di Liguria. Identità fatta di storia, tradizioni e lingua. Alla lingua
dedica ora un gustoso libretto uscito nella collana "I Libelluli"
delle edizioni Il Golfo - Feguagiskia'studios. Si tratta di Maniman. Giocoso
manuale per ben parlare in genovese (pp. 112, euro 7,75, Genova 2004) e come
evidenzia il sottotitolo si ripromette di introdurre in modo divertente
all'uso corretto del genovese. L'intento ci pare felicemente riuscito.
Partendo da un vocabolo tanto diffuso e comune, quanto incerto e polifunzionale,
come maniman l'autore ci conduce a scoprire la storia della parola, le sue
utilizzazioni possibili, l'origine e l'evoluzione. È solo l'inizio del
viaggio. Attraverso aneddoti, esempi tratti dal parlato quotidiano e citazioni
colte Bampi ci accompagna dentro il genovese. Ne scaturisce una cavalcata
gustosa e leggibile che tiene insieme storia della lingua, suggestioni e
regole grammaticali e sintattiche, spunti curiosi. Coś quando incontreremo,
a pagina 91, il capitoletto sulla "elle" eufonica non saremo
spaventati ma divertiti e incuriositi. Trovano posto tra le pagine genovesismi
e italianismi, paṛlle viaxe (veraci, genuine) e no, poesie e numeri,
grafia e parole inventate (il soagnando - assaporando - dell'indimenticabile
Vito Elio Petrucci). Alla fine del libro vien voglia di rileggerlo. E si conosce
meglio il genovese, e forse anche l'italiano.
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