Home >
Genova "restituisce" pezzi di
Storia >
Le catene di Porto Pisano >
Genova e le Catene di Porto Pisano
[ Indietro ]
Genova s'impossessa delle
Catene di Porto Pisano
[ L'episodio raccontato da Agostino
Giustiniani (1537) ]
[ L'episodio raccontato da Dolcino ]
[ L'episodio raccontato da Gori e Martini ]
È il 6 agosto 1284: in una delle più grandi battaglie navali del medioevo, la
Battaglia della Meloria, la flotta pisana, comandata dal Podestà, il
veneziano Alberto Morosini (ma è partecipazione individuale, Venezia non
interviene), è pressoché annientata.
Genova sconfigge la rivale Pisa per merito di Oberto Doria e del suo esperto
collaboratore Benedetto Zaccaria. Un'impressione di stupore quasi mistico si
produce a Genova dalla grande vittoria e dal grande numero di prigionieri (oltre
9000) da far nascere il notissimo proverbio «chi vuol vedere Pisa vada a
Genova».
Tuttavia le trattative di pace languivano finché il 15 aprile 1288 fu firmato
a Genova l'atto di pace, che Pisa ratificò il 13 maggio successivo.
Le condizioni dettate dai Genovesi erano gravissime e non pareva proprio che
i Pisani volessero eseguirle. Così il 23 agosto 1290 la flotta genovese
comandata da Corrado Doria salpò da Genova per raggiungere il Porto Pisano; ne
abbatté le torri e mentre i Lucchesi devastavano Livorno e la campagna pisana, i
Genovesi distrussero dalle fondamenta Porto Pisano, otturando con pietre e con
una nave piena di mattoni le bocche dell'Arno. Fu in quella occasione che i
Genovesi si impossessarono delle Catene di Porto Pisano.
Liberamente tratto da Federico Donaver, Storia di Genova,
Nuova Editrice Genovese, Genova, 1990
[ Indietro ]
|