Albert non parlò fino all’età di tre anni
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Albert fu il primo di due figli: poco dopo che la famiglia si era
trasferita a Monaco di Baviera, venne alla luce Maria, chiamata in famiglia Maja
(18 novembre 1881 - 25 giugno 1951), una bambina molto amata dal fratello e del quale
scriverà una biografia, fonte principale dei ricordi familiari dei primi anni di vita
di Albert. È Maja ci informa della preoccupazione della madre per la forma del
cranio del neonato che induceva il timore di un suo ritardo mentale, anche perché Albert
non parlò fino all’età di tre anni. In realtà Albert era molto tranquillo e preferiva
giocare da solo: un’avversione per i giochi con i compagni e in genere per lo sport
che Albert conservò anche in età adulta. All'età di cinque anni, suo padre gli mostrò
una bussola tascabile e Albert capì che doveva esserci qualcosa nello spazio apparentemente
vuoto che faceva spostare l'ago in direzione del nord; Einstein stesso dirà che
quest'esperienza gli fece una profonda e durevole impressione. In Baviera l’insegnamento della religione cattolica era obbligatorio quindi anche il piccolo Albert dovette adeguarsi. Dalla madre, ottima pianista, acquisì il gusto per la musica classica e all'età di sei anni iniziò a prendere lezioni di violino mentre la sorella minore imparò presto a suonare il pianoforte. Non fu un buono studente al punto che i suoi insegnanti lo definirono lento e pigro. Nel 1889, all'età di dieci anni Albert Einstein si iscrisse al Luitpol Gymnasium di Monaco, ma ben presto rivelò la propria insofferenza verso il rigido ambiente scolastico. |