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U “Uffa! Che umidità!” ultimò Umberto Ulianov alle undici, di umore uggioso. L’uomo, non untuoso, bensì urbanissimo e utilissimo all’umanità, se ne uscì dall’Urbe per unirsi ad Ugolino, ultimo degli Unni e, ultimamente, ussaro sotto Urbano Undicesimo. Sull’uscio udì un ululato quasi umano: era un upupa, un uccellaccio pressoché uguale ad un uccello ululante. Intanto nell’ubertosa Ungheria Ursula, ulcerosa ubriacona usa alle umiliazioni più umilianti, umettava con uova di usignolo dell’uvetta in un’urna. Umberto, urtatala con l’usbergo di uranio, udì l’urgentissimo ultimatum degli U.F.O.: “Umberto! Ulano Umberto! Ultore di Ulderico! Unisciti e ubbidiscimi!” L’uditorio uggiolò, ma Ulisse, unico uomo ad ultrasuoni dell’Universo, su Urano uncinava a unghiate degli umanoidi all’uopo utilizzati. Umberto, invece, non solo non si uniformò ulteriormente, ma, usando l’umorismo usuale, uccise un ufficiale in uniforme e uose unte di unguento, che urlò: “Uxoricida! Utilizza all’unisono gli ultrà nell’utero di Ursula!” Uditolo, Umberto si ubicò non negli U.S.A., ma nell’Università di Uppsala.
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