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Aforismi
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L'aforisma (o aforismo) è una massima, una sentenza, una
definizione che in brevi e succose parole riassume e racchiude il
risultato di considerazioni, osservazioni ed esperienze.
Aforismi in cerca di lettore...
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Carlo Alianello
- Ogni despota o tiranno, parli a nome della plebe o degli ottimati,
non ha parole migliori per celare o celebrare la propria volontà di
potenza, o magari di strage: libertà, eguaglianza, democrazia, progresso,
i nuovi dei, il Pantheon del gregge moderno.
La conquista del Sud
- L’esercito garibaldino, lurido, bieco, famelico, disordinato,
male armato, entra nella città. Si spandono per le case, pei paesi e
per le ville; sono i padroni di tutto, derubatori d’ogni arnese,
calpestatori d’ogni monumento, insultatori d’ogni grandezza. Napoli,
che i Vandali non vide mai, vide i garibaldini.
La conquista del Sud
- “Per me, io non credo nell’unità d’Italia e la ritengo una smodata
corbelleria. L’Italia è come un castello di carte, al primo urto
sicuramente andrà in pezzi... Voi potete piuttosto sperare di unire
le varie nazioni del continente europeo un una sola nazione che unire
l’Italia del Sud a quella del Nord, e rendere i napoletani contenti
di vivere sotto il giogo di un popolo che disprezzano come barbaro, ed
odiano come oppressore” (dal discorso dell’8 maggio 1863 al Parlamento
Inglese del deputato N. McGuire)
La conquista del Sud
- Finiamola di definirci i “buoni” d’Europa; e nessuno dei nostri
fratelli del Nord venga a lamentarsi delle stragi naziste. Le SS del
1860 e degli anni successivi si chiamarono, almeno per gli abitanti
dell’ex Regno delle Due Sicilie, piemontesi. Perciò smettiamo di
sbarrare gli occhi, di spalancare all’urlo le bocche, di stringere
i pugni e di tendere il collo a deprecare violenze altrui in questo
e in altri continenti. Ci bastino le nostre, per sentire un solo
brivido di pudore. Noi abbiamo saputo far di più e di peggio.
La conquista del Sud
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Nicolò Corsi
- ...così la Liberta fa sì che succedono molte cose, che non
essendovi questa Libertà non succederebbero, e non sono successe,
almeno così frequenti; tanti ladrocini, omicidi, coltellate
Diario genovese, Il manoscritto di Nicolò Corsi
(1796-1809)
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Ludwig Feuerbach
- La parola fa l'uomo libero. Chi non si sa esprimere è uno
schiavo.
L'essenza del cristianesimo
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Milan Kundera
- "Per liquidare i popoli" diceva Milan Hübl "si comincia col privarli della memoria.
Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun altro scrive
loro altri libri, li fornisce di un'altra cultura, inventa per loro un'altra storia.
Dopo di che il popolo comincia lentamente a dimenticare quello che è e quello che è
stato. E, intorno, il mondo lo dimentica ancora più in fretta."
"E la lingua?"
"Perché dovrebbero togliercela? Non sarà più che folclore, e prima o poi morirà
certamente di morte naturale".
Il libro del riso e dell'oblio
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Friedrich Nietzsche
- Aurora
- Pregiudizio dei dotti. - È un giusto giudizio dei
dotti che gli uomini di tutti i tempi abbiano creduto di
sapere che cosa sia bene e male, degno di lode e di
biasimo. Ma è un pregiudizio dei dotti che noi adesso lo
sappiamo meglio di qualsiasi altro tempo (aforisma 2).
- Che cos'è la tradizione? Un'autorità superiore, cui si
obbedisce non perché comanda ciò che è a noi utile,
ma perché lo comanda (aforisma 9).
- Ciò contro cui si deve lottare, che deve esser mantenuto nei
limiti o che in determinate circostanze ci si deve completamente
togliere dalla mente, dovrà dunque esser sempre chiamato
malvagio? Non è proprio di anime volgari immaginarsi
un nemico sempre come malvagio? (aforisma 76).
- Mendicanti. - I mendicanti devono essere soppressi:
perché manda in collera dar loro qualcosa, e manda in collera
non dar loro niente (aforisma 185).
- Corruttore.– Si corrompe nel modo più sicuro un giovane,
se gli si insegna a stimare chi la pensa come lui più di chi la
pensa diversamente (aforisma 297).
- La malvagità della forza fa del male all'altro senza pensarci,
– essa si deve sfogare; la malvagità della debolezza
vuole far male e vedere i segni della sofferenza (aforisma
371).
- Virtù pericolose. – “Egli non dimentica nulla, ma perdona tutto”.
– Allora è doppiamente odiato, perché fa sentire doppiamente vergogna,
con la sua memoria e con la sua magnanimità (aforisma 393).
- Rendere immortali. – Chi vuol uccidere il suo avversario,
consideri bene se proprio così non lo renda eterno dentro di
sé (aforisma 406)
- I paurosi. – Proprio gli esseri inetti e paurosi si
trasformano facilmente in degli omicidi: essi non sono capaci
della piccola difesa o vendetta commisurata allo scopo, il loro
odio per mancanza di spirito non conosce altra via d'uscita al
di fuori dell'annientamento (aforisma 410).
- Maestri e scolari. – Fa parte dell'umanità di un maestro,
mettere in guardia i propri discepoli contro se stesso (aforisma
447).
- Maestria. – La maestria è raggiunta quando, nell’esecuzione,
né si sbaglia, né si esita (aforisma 537).
- Le buone quattro virtù. – Onesti verso noi stessi
e verso ciò che di solito ci è amico; valorosi contro
il nemico; generosi verso il vinto; cortesi – sempre:
così ci vogliono le quattro virtù cardinali (aforisma 556).
- Da non dimenticare! – Quanto più in alto ci innalziamo,
tanto più piccoli sembriamo a coloro che non possono volare
(aforisma 574).
- Al di là del
bene e del male
- Un’anima che si sa amata, ma che da parte sua non ama, rivela
la propria feccia – quel che v’è d’infimo, in essa, emerge
(sentenze e intermezzi 79).
- Non esistono affatto fenomeni morali, ma soltanto una
interpretazione morale di fenomeni... (sentenze e intermezzi 108)
- “Vuoi accattivarti la sua simpatia? Mostrati imbarazzato davanti
a lui...” (sentenze e intermezzi 113).
- Quel che uno è comincia a rivelarsi quando il suo talento
scema – quando egli cessa di mostrare quel che può. Il talento
è anche un ornamento; un ornamento è anche un mezzo per nascondersi
(sentenze e intermezzi 130).
- Nella vendetta e nell’amore la donna è più barbara dell’uomo
(sentenze e intermezzi 139).
- Quel che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male
(sentenze e intermezzi 153).
- I poeti non hanno pudore verso le loro esperienze intime: le
sfruttano (sentenze e intermezzi 161).
- Si mentisce sì con la bocca, ma con il ghigno che si fa in quel
momento si dice pur sempre la verità (sentenze e intermezzi 166).
- Non si odia finché la nostra stima è ancora poca, ma soltanto
allorché si stima qualcuno come uguale o superiore (sentenze e
intermezzi 173).
- La familiarità del superiore amareggia perché non può essere
ricambiata (sentenze e intermezzi 182).
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Bertrand Russell
- Insegnare a vivere senza la certezza e tuttavia senza essere
paralizzati dall'esitazione è forse la funzione principale cui la
filosofia può ancora assolvere, nel nostro tempo, per chi la studia.
Storia della filosofia occidentale (introduzione)
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Paul Valéry
- L'immaginazione del desiderio non vede che un solo angolo, un frammento
favorevole delle cose... Chi vede tutto non desidera nulla e teme di
muoversi.
Au hasard et au crayon (1910)
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