La lettera "j" Scrive Vito Elio Petrucci nella sua Grammatica sgrammaticata delle lingua genovese, Sagep, Genova, 1984: «La j nel genovese ha perduto completamente il suono tipico della lingua francese (assunto dalla x) per ricuperare quel ruolo semiconsonantico che aveva in passato nella lingua italiana per indicare, non una maggior lunghezza e neppure il raddoppio (come in certi plurali), ma un rafforzamento della vocale (...) Non è mai lettera iniziale e non sopporta accenti». Poiché l'uso della "j" è sempre stato largamente incoerente la tendenza attuale è quella di eliminarla dalla grafia. Tuttavia potrebbe essere utile per marcare la semiconsonate "i" intensa (cfr. sotto Grafia in U). In effetti nel genovese la vocale tonica che precede la "i" e un'altra vocale, che formano dittongo atono, può essere breve oppure lunga; se è breve allora la "i" risulta moderatamente allungata: stampàia (stamperia, tipografia, i allungata), âia (aria), candéia (candela, i allungata), mizêia (miseria), ciaveuia (serratura, i allungata), chêuio (cuoio), memöia (memoria), mercûio (mercurio).
|
Introduzione
Accenti
Vocali
Consonanti
Note grafiche particolari
|