La metatesi Nelle parlate genovesi e liguri si presentano spesso delle metatesi, ossia delle trasposizioni, o cambiamenti di posto, di singole lettere o sillabe, all'interno di una parola. Nel genovese cittadino di oggi le sole metatesi che siano diffuse sono quelle consolidate nel passaggio dal latino al genovese (drento, dentro; crastâ, castrare; crava, capra; crövo, corvo) mentre si sono abbandonate quelle nate all'interno della stessa parlata genovese, ma che si possono ancora sentire dove la parlata ha subito di meno gli influssi dell'italiano: dromî per dormî (dormire), scoatta per scàtoa (scatola), mazanghin per magazin (magazzino), Fràbiche per Fàbriche (Fabbriche, località di Voltri), fromaggio per formaggio (formaggio) sbinònno per bisnònno (bisnonno) e via dicendo. Interessante osservare come talvolta alla metatesi si unisca lo iotaciasmo; così si ha la sequenza furgon (furgone), frugon (metatesi), frigon (iotacismo) che denota il carro da tiro pesante trainato da due cavalli. Anche qui, il problema è quello di decidere se la metatesi vada segnato oppure no. Mentre, come già accennato, tutti scrivono drento (dentro) e crava (capra), di fatto nessun metodo grafico prevede di segnare le metatesi che si verificano all'interno delle parlate liguri. Quale Proposta per un Sistema Grafico si suggerisce di segnare le metatesi a gusto dell'autore: se egli dice vreddo (vetro) dovrà scrivere "vreddo" e non "veddro", con la consapevolezza di impiegare così una voce locale e non quella caratteristica del genovese cittadino. In questo modo si potrà conoscere esattamente come ogni singolo autore pronuncia ciò che scrive. |
Introduzione
Accenti
Vocali
Consonanti
Note grafiche particolari
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