Italianismi Il genovese parlato oggi presenta moltissimi italianismi, ossia parole importate dall’italiano e che sono usate al posto delle corrette parole genovesi. Per fare un esempio telefonin non è un italianismo ma semplicemente una parola nuova, un neologismo. Gli italianismi sono altri: tra i più diffusi cito arancio usato invece del corretto çetron. Purtroppo il massiccio utilizzo del mezzo televisivo, di fatto tutto e sempre in italiano, sta condizionando sempre di più il genovese e le altre parlate locali. Troviamo allora carciòffi al posto di articiòcche (talvolta errando ardiciòcche), prugne invece di brignoin, albicocche per dire bricòcali. Sempre di più prende campo la parola cascetto in sostituzione della genovesissima càntia (chi non ricorda a càntia do pan?). Se poi guardiamo indietro già il poeta Edoardo Firpo usava la parola fiore che nel genovese è femminile e si dice sciô oppure scioa. E, se proprio vogliamo andare nel passato, ricordo che in un sonetto Paolo Foglietta (1520 – 1596) si lamenta che ai suoi tempi si usava dire insalatinn-a invece di insisamme, galee al posto di garîe e scarpe invece câsê. Ma forse non è il caso di andare così lontani nel tempo. In ògni mòddo parlemmo zeneize! Franco Bampi |