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Inderê
Gazzettino Sampierdarenese
Anno XLII - N. 9 30 Novembre 2013

Paròlle de Zena

Preti

In genovese prete si dice præve e, come in italiano, præve denota anche lo scaldino che si metteva sotto le coperte per riscaldare il letto e togliere l’umidità. Sebbene in alcuni posti della Liguria prete si abbrevi præ, qui a Genova præ si usa esclusivamente per don: don Sandro si dice præ Lusciàndro. Per inciso per le suore si usa seu: seu Ciæa (suor Chiara). Diventar prete si traduce fâse præve. Interessanti sono i nomi delle parti dell’abito del præve. Oramai i prævi non portano più i copricapi, ma un tempo ne avevano due differenti: la berétta da præve, quella berretta a spicchi col ponpon e il capéllo da præve a tre punte detto per scherzo luminæa, parola che denota il nicchio ossia la lucerna a olio con tre beccucci. L’abito talare è detto sotànn-a e il collarino si traduce colæn da prævi, che suona un po’ irriverente dato che il colæn è anche il collare dei cani... Il Casaccia ci informa che il colæn (oggi sono tutti bianchi di plastica) era una striscia di cuoio che veniva coperta dalla revèrtega, una striscia di tela azzurra o bianca, il cui nome discende da revertegâ che significa rimboccare (le maniche). La còtta è una veste bianca indossata nelle celebrazioni ed è rigorosamente indossata sopra la sotànn-a. Il rochétto è simile alla cotta ma più ricco di ricami, mentre la cianæa è la pianeta è usata per presiedere la celebrazione eucaristica. Ricordo ancora che la grixélla do confescionâio è la grata e che in genovese verace artâ (altare) è femminile: ’na bèlla artâ. Concludo con il bocón do præve (o da prævi) che denota il portacoda dei polli, giudicato un boccone prelibato.

Mostrâ a dî méssa a præ Zâne

Franco Bampi

Tutte le regole di lettura sono esposte nel libretto Grafîa ofiçiâ, il primo della serie Bolezùmme, edito dalla Ses nel febbraio 2009.

Frutta autunno-inverno
Cose da contadini
Acqua e fango
Mare/male
Cose da ladri
Lavoro
Spazzatura
In villa
Pesci
Maschile e femminile
Parolle veraci
Numeri
Preti
Religione
A scuola
Botteghe
Reti da pesca
Crolli
Giochi d'azzardo
Carnevale
Sposi
Bambini e ragazzi
Panvocàliche in zenéize
Palindromi zeneixi
Mezzi di trasporto
Acqua e tubature
Consonanti finali
La Repubblica di Genova
Vocali aperte e chiuse
Neve
Giocare all'aperto
Zugâ a Lêua
Locuzioni avverbiali
Vocali lunghe e corte
La gente
False alterazioni
Parole in disuso
Falegname 2
Troncamento
Monete antiche
Monete
Muratori
Parole difficili
Parole facili
Inglesismi
Il gioco del calcio
La notte bianca
Estate
Frutta
Parole in -eû
Parole dimenticate
L'acqua
Il Bucato
Parole in -eu
Il pranzo di Natale
Cognomi
Colori
Cose da bambini
Carrucole
Carte da gioco
Spagnolismi
La farina
Parole in -æso
Le noci
Natale
Porte e finestre
Bambinese
La castagna
I parenti
Le imbarcazioni
Il bosco
In cantina
I quartieri di Genova
Le Casacce
L'orlo
Nota sulle "vegette"
Le parole del Natale 2
In ufficio
Pesci
Sapori ed erbe
Parole in -gion
Cose da sarti
Pugni e sberle
In cucina
Falegname
Uccelli
Arabismi
Dormire
Malattie
Giochi e giocattoli
Strumenti musicali
Insetti
Vestiti
Corpo umano
Regole di grafia
Pasta
Metàtesi
Pentole e secchi
Legumi, pasta, farina
Attenti all'italiano!
Francesismi
Alberi e piante
Comprare il cibo
La cucina
Le parole di Pasqua
La casa
Nomi astratti
Le parole del Natale
Essere...
I rumori
Le parole dell'uva
Italianismi

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