Arabismi La parola mandillo (fazzoletto) deriva davvero dall’arabo? Gli esperti di etimologie dicono di no e la fanno derivare dal greco tardo mantélion da cui il latino mantele. Dalla parola greca gli Arabi trassero mindil: e forse è da questa parola che i Genovesi formarono mandillo. È invece certo che l’italiano abbia preso pari pari dal genovese la parola darsena, che i Genovesi importarono dall’arabo dar-as-sina (casa di fabbrica). Anche gabibbo (meridionale) è parola araba: viene da habib, amico. Altra parola araba è camallo (scaricatore portuale) presa dall’arabo hammal attraverso il turco kamal. Pure casann-a (Monte di Pietà) deriverebbe dall’arabo hazana, ossia tesoreria. E non meravigliamoci se il nostro scialla scialla (evviva) viene dalla locuzione araba in scia Allah: se Dio vuole. Molte altre parole derivano dall’arabo; cito: agibbo (nell’espressione ironica un bell’agibbo, un bel tipetto) da agib, meraviglioso; calabà (schiamazzo) da galabà; scoscozó (pasta a pallini per il minestrone) da... kuskus, macramê (asciugamano con frange) da meqrama; meizòu (il nostro mezzaro) da mizar, velo, mantello; giâsemìn (gelsomino) da iâsmin, catran (catrame) da qitran; recamâ (ricamare) da raqama; sciöpo (sciroppo) da sciarab, bevanda; zebibbo (uva passa) da zabib. Arabe, turche, greghe ò latinn-e son sempre paròlle zeneixi da deuviâ! Franco Bampi Le regole di lettura sono reperibili nel Gazzettino di aprile 2006 e all’indirizzo Internet http://www.francobampi.it/zena/mi_chi/060429gs.htm. |