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Inderê
Gazzettino Sampierdarenese
Anno XXXIX - N. 3 31 Marzo 2011

Paròlle de Zena

Monete

Moneta si dice monæa, ma anche palànca, dinâ (denaro) e södo (soldo). Prima della guerra c’erano ancora i cìtti (centesimi), oggi ritornati con l’euro, e sebbene esista la parola lîa (lira), i genovesi preferivano chiamarla frànco: un frànco era composto di çénto cìtti. Cominciando dai tagli più piccoli si aveva la palànca che valeva çìnque cìtti, quindi doê palànche erano dêxe cìtti. Poi c’era la mêza mótta che valeva vìnti cìtti e la mótta che ne valeva quarànta. A crescere si aveva il cavorìn (cavurrino, da Cavour), che valeva doî frànchi (due lire), seguito dallo scûo (scudo) del valore di çinque frànchi e dai doî scûi che, ovviamente, ne valevano dieci. Gli spiccioli si dicono menuàggia e i rotti della moneta, quello che non arriva a fare un intero, si chiamano biscæso o, più comunemente, bischèrso. Nel dopo guerra alcuni nomi sono sopravvissuti per denotare le monete della Repubblica italiana; in particolare frànco è rimasto per indicare la lîa, parola usata raramente, e mandato in pensione con l’euro. Si diceva ancora un scûo per le cinque lire e doî scûi per le dieci lire. Gli altri erano ovvi: çinquanta frànchi, çento frànchi, mìlle frànchi; poi çinquemìlla frànchi e, per i puristi, anche çinque miâ lîe e via a crescere. Per i ragazzi, che parlavano italiano, ci fu l’abitudine di chiamare le cento lire “fetta” (cinque fette cioè cinquecento lire) e le mille lire “sacco” (dieci sacchi erano diecimila lire), nomi che potevano variare da quartiere a quartiere.

Sta monæa a dêv’êse fâsa: a no ciòcca bén

Franco Bampi

Tutte le regole di lettura sono esposte nel libretto Grafîa ofiçiâ, il primo della serie Bolezùmme, edito dalla Ses nel febbraio 2009.

Frutta autunno-inverno
Cose da contadini
Acqua e fango
Mare/male
Cose da ladri
Lavoro
Spazzatura
In villa
Pesci
Maschile e femminile
Parolle veraci
Numeri
Preti
Religione
A scuola
Botteghe
Reti da pesca
Crolli
Giochi d'azzardo
Carnevale
Sposi
Bambini e ragazzi
Panvocàliche in zenéize
Palindromi zeneixi
Mezzi di trasporto
Acqua e tubature
Consonanti finali
La Repubblica di Genova
Vocali aperte e chiuse
Neve
Giocare all'aperto
Zugâ a Lêua
Locuzioni avverbiali
Vocali lunghe e corte
La gente
False alterazioni
Parole in disuso
Falegname 2
Troncamento
Monete antiche
Monete
Muratori
Parole difficili
Parole facili
Inglesismi
Il gioco del calcio
La notte bianca
Estate
Frutta
Parole in -eû
Parole dimenticate
L'acqua
Il Bucato
Parole in -eu
Il pranzo di Natale
Cognomi
Colori
Cose da bambini
Carrucole
Carte da gioco
Spagnolismi
La farina
Parole in -æso
Le noci
Natale
Porte e finestre
Bambinese
La castagna
I parenti
Le imbarcazioni
Il bosco
In cantina
I quartieri di Genova
Le Casacce
L'orlo
Nota sulle "vegette"
Le parole del Natale 2
In ufficio
Pesci
Sapori ed erbe
Parole in -gion
Cose da sarti
Pugni e sberle
In cucina
Falegname
Uccelli
Arabismi
Dormire
Malattie
Giochi e giocattoli
Strumenti musicali
Insetti
Vestiti
Corpo umano
Regole di grafia
Pasta
Metàtesi
Pentole e secchi
Legumi, pasta, farina
Attenti all'italiano!
Francesismi
Alberi e piante
Comprare il cibo
La cucina
Le parole di Pasqua
La casa
Nomi astratti
Le parole del Natale
Essere...
I rumori
Le parole dell'uva
Italianismi

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