Malattie O Morbillo, e götazze (parotite, popolarmente orecchioni), e voieue xoatinn-e (varicella), e rosazze (rosolia) e a tossa azeninn-a (pertosse) sono le classiche cinque malattie dei bambini che si prendono una volta sola. Ad esse talvolta si aggiunge la scarlattinn-a che però non immunizza. Comunissimo è il rafreidô (o refreidô, raffreddore) detto anche costipassion o, con parola meno usuale, massucco. Il freddo delle case di una volta faceva venire i dolorosi brignoin o geloin (geloni), il foruncolo si dice ciavello, mentre la ben più famosa brîgoa va tradotta con brufolo oppure pustolina, bolla, bollicina. Molti sono le mouttîe (malattie) riferite nella forma “male di”. Tristemente famoso perché dolorosissimo e una volta incurabile è il mâ da pria (male della pietra, i calcoli), mentre il mâ cadûto o mâ de san Zane o de San Giovanni denota l’epilessia. La lombaggine si dice mâ de ren, l’atrite mâ de zonte e il tetano mâ do çervo. L’afta dei bambini piccoli (piccole e dolorose ulcerazioni all’interno della bocca) è detta mâ baggeu (chissà poi perché visto che baggeu vuol dire girino), mentre il mâ do groppo è la crup laringea (da cui, per corruzione, il genovese groppo) o difterite. Infine un male ereditario è detto mâ de famiggia. Diva i vegi zeneixi: megio un dô de stacca che un dô de cheu! Franco Bampi Le regole di lettura sono reperibili nel Gazzettino di aprile 2006 e all’indirizzo Internet http://www.francobampi.it/zena/mi_chi/060429gs.htm. |