Strumenti musicali È ormai famoso il triccheballache (vedi figura), strumento musicale popolare diffuso anche in Liguria. Fa coppia con un altro strumento della tradizione popolare: o zonzuro ovvero la versione genovese della caccavella di Totò. Ma per noi zonzuro è anche la parola con cui si denota, scherzosamente, il contrabbasso. Molti degli strumenti usati dai sunnoei (suonatori) per suonare della muxica (musica) hanno nomi molto simili a quelli italiani: piano (pianoforte), violin (violino), mandorlin mandolino), per citarne alcuni. In genovese tamburo non è molto differente: si dice tanbûo (tamburo); ma attenzione: il tanburlin non è il tamburino (che si dice tanburin) ma è parola che denota il tamburello (o cembalo). Ovviamente la chitara indica la chitarra, ma il chitarin è sì una chitarra piccola, ma è anche, in senso figurato, la cetra del poeta genovese: o chitarin zeneize. Appare quindi un poco irriverente il modo di dire no me rompî o chitarin: non mi seccare. Concludo ricordando che la sanfòrnia denota lo scacciapensieri (che quindi tanto siciliano non sembra), i coverci (o, più popolarmente, coèrci) sono gli immancabili piatti delle bande musicali e le scigoe sono gli zufoli. Canta, parla, baccàia, crîa, rattella, fanni di ciæti: ma fallo in zeneize! Franco Bampi Le regole di lettura sono reperibili nel Gazzettino di aprile 2006 e all’indirizzo Internet http://www.francobampi.it/zena/mi_chi/060429gs.htm. |