zena@francobampi.it
Inderê
Gazzettino Sampierdarenese
Anno XL - N. 10 30 Novembre 2011

Paròlle de Zena

Vocali lunghe e corte

Nel genovese la durata delle vocali non solo determina l’intensità delle consonanti, ma ne individua anche il diverso significato. Quando la vocale è singola, la durata può comportare il raddoppiamento della consonante seguente. Diciamo lêze (leggere) e lézze (legge, ad esempio dello stato); il bâgio è uno sbadiglio, mentre il bàggio è il rospo; cadere in genovese si dice càzze, ma se cade una zìtta (zeta) si hanno le câze (case, abitazioni); Enrico si abbrevia in Rîco che è cosa diversa dal rìcco (ricco). Quando questo fenomeno avviene per il suono rappresentato dal digramma gn, che non ha una scrittura per indicarne il raddoppiamento, bisogna affidarsi all’accento della vocale che lo precede: circonflesso o due punti: durata lunga; acuto o grave: durata breve. Abbiamo così têgno (tengo, e lunga) e tégno (tenero, e breve) oppure râgno (raglio, a lunga) e ràgno (il ragno a breve). Se invece la vocale è seguita da altra vocale non si ha, ovviamente, alcun raddoppiamento e la durata della vocale tonica è unicamente determinata dall’accento. Abbiamo così la parola sêi (il numero sei) e séi (siete, sapete), come pure êi (eri, eravate) ed éi (avete). A causa della prosodia, la stessa cosa può accadere tra più parole: véddo mâ vuol dire vedo male, ma véddo-o mâ significa vedo il mare: in questo caso la “o” di véddo si “fonde” per prosodia con l’articolo “o” che segue. Se dico lê o mangia intendo lui mangia, ma se dico lê o-o mangia (dove o-o denota una u italiana lunga) voglio dire lui lo mangia. Lo stesso accade per töo (toro) e tò-u li (eccolo). Concludo ricordando che il genovese presenta anche il fenomeno delle vocali lunghe atone. Anche in questo caso la loro durata determina il significato della parola: spegétti (prima e breve) sono gli occhiali, spêgétti (prima e lunga) sono dei piccoli specchi; casétta (a breve) è una piccola càssa (mestolo) mentre câsétta (a lunga) è la calza.

Ma se ghe pénso alôa mi véddo-o mâ...

Franco Bampi

Tutte le regole di lettura sono esposte nel libretto Grafîa ofiçiâ, il primo della serie Bolezùmme, edito dalla Ses nel febbraio 2009.

Frutta autunno-inverno
Cose da contadini
Acqua e fango
Mare/male
Cose da ladri
Lavoro
Spazzatura
In villa
Pesci
Maschile e femminile
Parolle veraci
Numeri
Preti
Religione
A scuola
Botteghe
Reti da pesca
Crolli
Giochi d'azzardo
Carnevale
Sposi
Bambini e ragazzi
Panvocàliche in zenéize
Palindromi zeneixi
Mezzi di trasporto
Acqua e tubature
Consonanti finali
La Repubblica di Genova
Vocali aperte e chiuse
Neve
Giocare all'aperto
Zugâ a Lêua
Locuzioni avverbiali
Vocali lunghe e corte
La gente
False alterazioni
Parole in disuso
Falegname 2
Troncamento
Monete antiche
Monete
Muratori
Parole difficili
Parole facili
Inglesismi
Il gioco del calcio
La notte bianca
Estate
Frutta
Parole in -eû
Parole dimenticate
L'acqua
Il Bucato
Parole in -eu
Il pranzo di Natale
Cognomi
Colori
Cose da bambini
Carrucole
Carte da gioco
Spagnolismi
La farina
Parole in -æso
Le noci
Natale
Porte e finestre
Bambinese
La castagna
I parenti
Le imbarcazioni
Il bosco
In cantina
I quartieri di Genova
Le Casacce
L'orlo
Nota sulle "vegette"
Le parole del Natale 2
In ufficio
Pesci
Sapori ed erbe
Parole in -gion
Cose da sarti
Pugni e sberle
In cucina
Falegname
Uccelli
Arabismi
Dormire
Malattie
Giochi e giocattoli
Strumenti musicali
Insetti
Vestiti
Corpo umano
Regole di grafia
Pasta
Metàtesi
Pentole e secchi
Legumi, pasta, farina
Attenti all'italiano!
Francesismi
Alberi e piante
Comprare il cibo
La cucina
Le parole di Pasqua
La casa
Nomi astratti
Le parole del Natale
Essere...
I rumori
Le parole dell'uva
Italianismi

Inderê