Vocali lunghe e corte Nel genovese la durata delle vocali non solo determina l’intensità delle consonanti, ma ne individua anche il diverso significato. Quando la vocale è singola, la durata può comportare il raddoppiamento della consonante seguente. Diciamo lêze (leggere) e lézze (legge, ad esempio dello stato); il bâgio è uno sbadiglio, mentre il bàggio è il rospo; cadere in genovese si dice càzze, ma se cade una zìtta (zeta) si hanno le câze (case, abitazioni); Enrico si abbrevia in Rîco che è cosa diversa dal rìcco (ricco). Quando questo fenomeno avviene per il suono rappresentato dal digramma gn, che non ha una scrittura per indicarne il raddoppiamento, bisogna affidarsi all’accento della vocale che lo precede: circonflesso o due punti: durata lunga; acuto o grave: durata breve. Abbiamo così têgno (tengo, e lunga) e tégno (tenero, e breve) oppure râgno (raglio, a lunga) e ràgno (il ragno a breve). Se invece la vocale è seguita da altra vocale non si ha, ovviamente, alcun raddoppiamento e la durata della vocale tonica è unicamente determinata dall’accento. Abbiamo così la parola sêi (il numero sei) e séi (siete, sapete), come pure êi (eri, eravate) ed éi (avete). A causa della prosodia, la stessa cosa può accadere tra più parole: véddo mâ vuol dire vedo male, ma véddo-o mâ significa vedo il mare: in questo caso la “o” di véddo si “fonde” per prosodia con l’articolo “o” che segue. Se dico lê o mangia intendo lui mangia, ma se dico lê o-o mangia (dove o-o denota una u italiana lunga) voglio dire lui lo mangia. Lo stesso accade per töo (toro) e tò-u li (eccolo). Concludo ricordando che il genovese presenta anche il fenomeno delle vocali lunghe atone. Anche in questo caso la loro durata determina il significato della parola: spegétti (prima e breve) sono gli occhiali, spêgétti (prima e lunga) sono dei piccoli specchi; casétta (a breve) è una piccola càssa (mestolo) mentre câsétta (a lunga) è la calza. Ma se ghe pénso alôa mi véddo-o mâ... Franco Bampi Tutte le regole di lettura sono esposte nel libretto Grafîa ofiçiâ, il primo della serie Bolezùmme, edito dalla Ses nel febbraio 2009. |