Inglesismi I genovesi, gente di mare, hanno preso molte parole dall’inglese, tipicamente i termini marinari. Ecco che scìppe (en: ship) denota il brigantino a palo; lo stîmer (en: steamer) è il piroscafo; con stinbòtto (en: steamboat) ci riferiamo al battello a vapore; la scónn-a (en: schooner) è la goletta; la goletta a quattro rande è detta pailabòtto (en: pile boat) mentre il cóttre (en: cutter) denota il cutter, imbarcazione da diporto e da regata a un solo albero. Altri termini marinari sono la tànche (en: tank) che è il doppio fondo della nave; vìnce (en: winch) è l’argano; il lògghe (en: log) ossia il solcometro, uno strumento per misurare la velocità delle imbarcazioni e il talimàn (tallyman) che è assistente di fiducia a bordo. Ma l’inglese lo ritroviamo anche in altre espressioni. Si dice anémmo a scilìppe (en: to sleep) per dire andiamo a dormire; blècche o brècche (en: black) si usa per nero e per il catrame, altrimenti detto catràn; il redingòtto (en: riding coat) è il pastrano e il rosbìffe (en: roast beef) è l’arrosto di manzo. Curiosa infine è la parola tònni per tuta blu da lavoro forse dall’americano tony, persona scanzonata. Occorre però fare attenzione: la parola adrèsso, che vuol dire indirizzo non deriva dall’inglese address, ma dal francese adresse. In ultimo segnalo che anche il genovese ha prestato una parola famosissima agli inglesi, ed è blue jeans ossia bleu de Zêna (blu di Genova), che è entrato nell’inglese passando attraverso il francese bleu de Gênes. ... bèlla cösa l'êse misc' / màngio pöco fùmmo e cìcco / ma però l'ingléize
spìkko... Franco Bampi Tutte le regole di lettura sono esposte nel libretto Grafîa ofiçiâ, il primo della serie Bolezùmme, edito dalla Ses nel febbraio 2009. |